Come gestire il passaggio generazionale?

Il passaggio generazionale è quel momento in cui una generazione di gestori e amministratori succede alla precedente nella gestione dell’impresa.

Si tratta di una fase molto delicata nella vita di un’azienda, in particolar modo quando si parla di imprese familiari, nelle quali questo passaggio si realizza generalmente con la successione da padre a figlio.

I dati del passaggio generazionale

I dati parlano chiaro, la gestione aziendale in Italia è spesso un affare di famiglia. Si stima, infatti, che il tessuto imprenditoriale italiano sia costituito per più dell’80% da imprese familiari, ovvero aziende nelle quali il capitale è controllato da una famiglia, i cui membri prestano il proprio lavoro, occupando posizioni chiave nell’organigramma aziendale (dati Osservatorio AUB).

Del resto, costruire una realtà lavorativa solida nella quale i propri figli possano un giorno prendere il proprio posto è il sogno di ogni genitore. Eppure, si può notare una certa difficoltà nel passaggio di consegne alla generazione successiva e questo si riflette nella tendenza degli imprenditori a rimanere in azienda fino a un’età avanzata, ritardando in questo modo il ricambio generazionale.

Secondo dati di Prometeia Banca d’Italia, solo 1/3 delle aziende sopravvive alla seconda generazione e solo una quota non superiore al 15% supera la terza. Ma quali sono le cause dell’elevato tasso di mortalità delle imprese in questo passaggio?

Le criticità del passaggio generazionale

Il passaggio generazionale rappresenta un momento già di per sé complicato e, a renderlo ancora più complesso, intervengono alcune dinamiche familiari che rischiano di compromettere la gestione.

Da un lato, troviamo la generazione precedente, che ha dato vita all’impresa. In essa, il desiderio di trasmettere la proprietà alla nuova generazione coesiste con la difficoltà di staccarsi da quella che viene considerata la propria “creatura”. La coincidenza della figura di capo famiglia con quella di capo aziendale potrebbe portare a scelte poco opportune, dettate dall’amore per i propri parenti o, piuttosto, dalla volontà di conservare il potere decisionale cui si è abituati anche nel contesto familiare.

Dall’altro, c’è la generazione emergente, quella che dovrà prendere il comando, le cui idee moderne e la cui volontà di indipendenza produrrà inevitabilmente contrasti, in famiglia così come in azienda. Non sempre inoltre si prende in considerazione il fatto che i figli possano avere inclinazioni differenti rispetto a quelle dei genitori e che la continuazione dell’attività di famiglia potrebbe non rientrare nelle loro aspirazioni.

Come salvaguardare la continuità aziendale durante il passaggio generazionale?

Passaggi generazionali improvvisati o imposti dagli eventi rischiano di compromettere le sorti dell’azienda. Per preservare la continuità aziendale appare fondamentale programmare il passaggio per tempo e prevedere un periodo di convivenza intergenerazionale. Quanto più il tutto sarà graduale, tanto più sarà indolore per le persone coinvolte, dipendenti compresi.

In questo contesto, la figura di un consulente può giocare un ruolo fondamentale.

L’affiancamento di una persona esterna, esperta ed imparziale faciliterà la comunicazione fra le parti e consentirà la costruzione di una strategia di sviluppo che sia vincente sia per la famiglia che per l’impresa.

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