Bonus Sud: a chi spetta, a quanto ammonta e come fruirne
La legge di Bilancio 2021 (commi 171-172) rinnova il Bonus per gli investimenti nel Mezzogiorno e premia così le imprese che investono nell’innovazione e nel cambiamento.
Cos’è il “Bonus Sud”?
L’agevolazione, anche nota come “Bonus Sud”, si sostanzia in un credito d’imposta compensabile mediante F24 e riguarda gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive collocate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Per poter godere del risparmio d’imposta, è necessario che l’investimento sia volto, alternativamente:
- alla creazione di un nuovo stabilimento;
- all’ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente;
- alla diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente al fine di ottenere prodotti nuovi e mai fabbricati;
- al cambiamento del processo produttivo di uno stabilimento esistente.
A quanto ammonta l’agevolazione?
L’ammontare dell’agevolazione varia su base regionale e a seconda delle dimensioni delle realtà produttive:
- In Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, il bonus è pari al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie imprese e al 25% per le grandi imprese;
- In Molise e Abruzzo, il bonus è pari al 30% per le piccole imprese, al 20% per le medie imprese e al 10% per le grandi imprese.
Come fruire del Bonus Sud?
I soggetti che intendono avvalersi del credito d’imposta devono presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione.
L’Agenzia delle entrate comunica l’autorizzazione o meno alla fruizione del credito d’imposta in via telematica, rilasciando apposita ricevuta. Tale ricevuta è disponibile nella apposita sezione “Ricevute” presente nell’area autenticata dei Servizi Telematici.
Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato solo in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite Entratel o Fisconline, a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento, che va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di maturazione del credito e in quelle successive fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Cumulabilità con le misure previste dal Piano Transizione 4.0
L’Agenzia delle Entrate garantisce la cumulabilità tra il credito d’imposta previsto dal Bonus Sud e quelli derivanti dalle misure del Piano Transizione 4.0 a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l’investimento.
Si tratta di una grandissima occasione per le imprese del Mezzogiorno, le quali potranno ottenere doppi benefici e rientrare quasi totalmente dell’investimento.
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